Ad Agosto, avverrà anche questo.
Una sera, dopo una lunga ed intensa giornata di lavoro, uscirò dalla struttura in cui sarò ospite. Le zanzare mi daranno fastidio ma avrò voglia di sopportarle; seduto per terra, con le gambe stese e la schiena appoggiata su una parete, starò lì a sentire le voci del villaggio. Non mi importerà se la terra rossa sporcherà i talloni o se le imperfezioni del cemento massaggeranno senza delicatezza la mia schiena. Mi domando – e forse è uno dei particolari che mi incuriosisce maggiormente – se sentirò qualche cicala oppure se, quella sera, a scandire il tempo della notte provvederà qualche altro animale in lontananza. Odorerò l’aria per poterne rapire anche solo pochi grammi e tenerli in ostaggio, dentro me, per sempre.
Fisserò il cielo. Avrò un pensiero per ognuno di quei puntini.
Emanuele